445Tal, che pari ei non ha veracemente
Fra i popoli di qui. Molti ha tesori,
Ha schiere armate, ha senno, ha sapïenza,
Ha regal serto. Nè si vuol che vili
Ei vi ritrovi e di povero ingegno, 450Chè nuova astuzia l’uomo accorto in opra
Porrà per voi. Nel primo dì, convito
Regale appresterà, daravvi in esso
Il primo loco. Le sue figlie intanto.
Che tre son, tutte belle e adorne e vaghe, 455Come giardini a primavera, e sparse
Di bei profumi, egli addurrà. Sedute
Ei le vorrà su regal trono; e pari
Ad agili cipressi all’aer levati
Le fanciulle saran, che come sole 460Han bello il volto. Nell’altezza eguali
E nell’aspetto son, nè la minore,
Anche per poco, scernere si puote
Dalla suora maggior. Verrà per prima,
Badate ben, dell’altre la minore 465Innanzi a voi, ma la maggior di tutte
Sarà da tergo, e verrà quella in mezzo
Che all’altre è in mezzo per età. L’accorto
Padre accanto al maggior de’ figli miei
Seder farà l’ultima figlia, al fianco 470Del minor la maggiore; al medio loco
Quella di mezzo sederà. Badate
Che per scïenza non v’incolga mai
Danno nessuno; chè l’accorto padre
Vi chiederà qual mai delle tre uguali 475Sia la maggior, qual la minore, e in mezzo
Qual’e che d’anni viene all’altre. E voi,
Voi siate pronti in additarle, e dite
Che quella che al maggior posto si asside,
D’anni di tutte è la minor; disdice 480Alla maggior l’infimo posto, e l’altra