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IL RE DAHAK


I. Regno ingiusto di Dahâk.

(Ed. Calc. p. 27-28).


     Dal dì che re sedea sovra l’eccelso
Trono Dahàk, su lui passâr mille anni,
E in mille anni di regno al suo comando
Parve il fato piegar. Da ciò ben lungo
5Tempo trascorse poi, nel qual disparve
D’uomini sapïenti ogni costume,
Libera andò voglia malvagia e rea
D’uomini stolti, addetti ai Devi. Abietta
E vil cosa sembrò saviezza allora;
10Magìa venne in onor; giustizia ascosa,
Aperta e sciolta vïolenza. I Devi
Stendean la mano ad opre infami e ree
Liberamente, nè parola v’era
Di ben, fuor che in segreto. Or, dalle case
15Dell’antico Gemshìd fuori fùr tratte
Due vergini fanciulle. Esse tremavano
Come foglia di salce alla tempesta.
Eran sorelle di Gemshìd, corona
D’ogni donna regal. Di lor, che il volto
20Avean coperto di un vel casto e puro,
Shehrnàz era la prima, e la sorella
Ernevàz era, come luna adorna
In ciel sereno. E le traean malvagi
Sgherri a le stanze di Dahàk riposte,
25E a lui che due serpenti in su le spalle