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360Che ad opre egregie por tu dêi principio
Or che discendi alla terrena pugna
Con gente di gran nome. Ecco! se approda
A nobil fine opra leggiadra e onesta,
Onesto oprar ti scegli e d’opre vili
365Alta vergogna accogli in cor. — Ma lungi
Errando va la mia parola, e nullo
Vegg’io confine al nobile argomento.
VII. Composizione del Libro dei Re.
(Ed. Calc. p. 6-7).
Quante dirò leggiadre cose e belle,
Dette furono un dì. Tutte le parti
370Di quest’almo giardin che arduo rinchiudo
E nobile saper, fûr ricercate;
E se loco nessun mi fia concosso
Là su la pianta che sì vaghi frutti
Nutre sui rami, che salirne il vertice
375Non mi fu dato, ben colui che siede
D’un arbore fiorente e maestoso
Sotto a le fronde, da ogni mal difesa
Trova in quell’ombra. Forse anch’io sui rami
Di tal cipresso che ombre attorno gitta,
380Acconcio un loco troverò: e forse
Questo, che narra de’ regnanti prischi
Libro famoso, lascierò qui in torca
Qual ricordo di me. Leggi, e in tuo core
Pensa che nulla v’ha menzogna in esso,
385Nessun inganno. Che pur sempre eguali
Le sorti si volgean dell’uman seme,
Non pensar tu. Ma in esso ogni più bella
Cosa si accorda con la mente nostra,
D’enigma anche per via, quando taluna
390Alto significato in sè nasconda.