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25Proclamarlo qual è, non san gli umani;
Vuolsi però che tu a servirlo accinto
Sempre ti serbi in umiltà. Se crea
Parole a favellar la mente nostra,
Sol per ciò ch’essa vede, in sè le trova
30E in sè le crea; ma con tal core e tale
Spirto e con questa mente e con tal lingua,
Nato mortal come potrìa l’Eterno
Degnamente lodar?... Ben si conviene,
Ben si convien che l’essere di Dio
35Tu confessi, evitando ogni parola
Inerte e stolta, l’adorando in core,
Tua via cercando e con pensier profondo
Meditando sua legge. Ha gran potere
Chi sapïenza ha in sè; per sapienza
40Ringiovanisce un cor già vecchio e stanco.
Eppur, verbo mortal non fìa che passi
Mai questo vel, chè uman pensier non trova
All’essenza di Dio libero il varco.

II. Lodi dell’Intelligenza.

(Ed. Calc. p. 1-2).


Or qui ti si convien, saggio vegliardo,
45I pregi proclamar d’Intelligenza,
Qual si convien. Parla tu adunque, e reca
Qual cosa meglio sai d’Intelligenza,
Perchè l’orecchio di chi ascolta averne
Possa buon frutto. — È Intelligenza il primo
50Dono che Iddio ci die; ma lodar Dio
È per cotesta Intelligenza nostra
Meglio assai che la via d’ogni giustizia.
A’ regnanti è corona Intelligenza,
Intelligenza è l’ornamento primo
55D’ogni inclito guerrier. Sappi che eterna