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che il Papa ha tre milioni di soggetti che han tanta rassomiglianza con la canaglia romana, quanta le aquile con i rospi.
Di che conseguita che il viaggiatore superficiale, il passeggiero, il comunicante della Settimana santa, il pensionario della Minerva è un nemico improvviso per la nazione, un difensor naturale del Governo.
Quanto allo stranier che rimane, s’egli è ozioso, allusingato da dolcezza di clima e da diletto, incurioso della sorte delle nazioni, lontano dalle cavillazioni della politica, piegherà di leggieri da sè stesso, fra una contradanza ed una tazza di cioccolatte, alle idee della romana aristocrazia.
Se poi è uomo studioso ed operante, inviato con iscopo fisso, incaricato di penetrare certi misteri o di puntellare certi principii, prenderanno a cottimo il lavoro di convertirlo. Ho veduto ufficiali arditi e leali, e per nulla sospetti di gesuitismo, lasciarsi dolcemente trascinare da invisibili influssi nelle vie cuniculari della reazione, e far sacramento contro i nemici del Papa. I nostri generali sono stati anch’essi presi all’amo; ma il Governo li careggia, non ama.
Nulla si ommette per persuaderli che ogni cosa è per lo migliore. I principi romani, che credonsi da più di tutti gli uomini, trattano da pari con essi; i cardinali carezzanli. Cotesti uomini che indossano vestimenta di scarlatto, posseggono seduzioni maravigliose e piagenterie invincibili. Il Padre-santo ora