Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/72


61

tracciare gli antenati loro in Tito Livio. Il principe Massimo reca nello stemma le marcie e contromarcie militari di Fabio Massimo, aggiuntovi il motto: Cunctando restituit. Santacroce va in sollucchero stimandosi discendente di Valerio Pubblicola. I Muti, oramai ridotti al verde, pongono nei loro maggiori Muzio Scevola. Tale nobiltà dubbia od autentica, ad ogni modo antichissima, é al postullo indipendente. La sottana dei Papi non ne asconde i primordii.

La seconda categoria è di origine pontificale. Titoli e redditi hanno loro sorgente nel Patrimonio di San Pietro, ossia in quella peste che è il nipotismo. Volgendo il secolo XVII, Paolo V, Urbano VIII, Innocenzo X, Alessandro VII, Clemente IX, Innocenzo XI han creato i Borghesi, i Barberini, i Pamphily, i Chigi, i Rospigliosi, gli Odescalchi. Era un fare a pugni, chi più alto ponesse la propria famigliuola. I dominii dei Borghesi, che fanno una visibile macchiuzza nera nella carta d’Italia, sono argomento di fatto che papa Paolo non avea viscere di bronzo, il buon zio! I papi serbano lo andazzo di nobilitare i parenti; ma gli scandali delle prodigalità a spese altrui cessano in Pio VI, autore della famiglia Braschi ( 1773-1800 ).

L’ultima infornata di nobili comprende banchieri, come Torlonia e Ruspoli; incettatori, come gli Antonelli; mugnai, come i Macchi; fornai, come i duchi Grazioli; mercatanti di tabacco, come i marchesi Ferraiuoli, e fittaiuoli come il marchese Calabrini.