Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/67

56


Insomma io avevo meco recato da Roma della classe media ben picciol concetto. Artefici illustri, avvocati ingegnosi nė scemi di coraggio, medici sapienti, ricchi e ben veggenti fittaiuoli, quanti a contarli sulle dita le due mani sarebber soperchie, non bastano, secondo mio avviso, a costituire una borghesia; son dessi una eccezione. Ed avvengachè non v’abbia nazione senza borghesia, di qui il mio timore di riconoscere in ultimo, che punto non v’abbia nazione italiana.

Nelle province del Mediterraneo là borghesia non parvemi in più florido stato che a Roma; perchè gli individui della classe mediana semiborghesi e semivillici sono soppozzati in fitta ignoranza. Mezzi al vivere hanno quanti bastano a tenerli, senza abbrustiarsi al sole, in male arredate dimore, ove la noia filtra dalle pareti. I rumori d’Europa che potrebbero destarli, sostano alla frontiera, è la dogana intercetta le novelle idee che potrebbero fecondarne lo spirito. Se cosa leggono, è il Casa Mia o il Giornale di Roma, che narra in stile anfanato le passeggiate del Papa. La vita di tali cittadini sta chiusa nel mangiare, bere, dormire e prolificare aspettando la morte.

Ma di là degli Appennini cammina d’altro passo la bisogna: non il borghese discende a livello del contadino; ma si questi sorge all’altezza di quello. L’uomo e le terre immegliano mercé l’ostinato lavoro; il con-