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prensorio è un gramo impiegato a 15 scudi il mese, il quale loro ministra e vende ciò che chiamasi giustizia: governo è il cumulo delle pesanti imposte su la casetta, sul campo, sulla famiglia, sugli animali, sul focatico e cosi via via; e dazii sul vino, sulla carne, quando avvien che ne cibino. Muovono doglianza, ma senz’ira, riguardando le imposizioni come gragnuola periodica sui loro raccolti. Se venissero a sapere che Roma fu distrutta da violente tremuoto, non ne prenderebbono affanno; e seguendo lor maniera di vegetazione, solo gioirebbero di minori imposie. È questo ritratto fotografico delle popolazioni delle campagne romane. Separati, senza commercio, senza industrie, senza affari, senza idee, senza vita politica: l’agricoltura è tutto; la vegetazione è nelle campagne come nelle famiglie, in agraria ed in zoologia; gli è un pien medio-evo.

Capitale non hanno cotesti poverelli che il Paradiso, a cui han fede, e sospirano con ogni lor possa. Vi è cui è grave pagare una tassa di dieci baiocchi; intanto ne spende venti per fare iscrivere sull’uscio di sua casetta: Viva Maria! Vi è cui paion troppi quei miseri (15 scudi del governatore o del priore; intanto corre volenteroso a pagare sua quota per sagginare dieci o quindici preti che han compito d’insegnare la modestia alle fanciulle. La fede compensali di tutti mali; chè se non basta a frenare loro il pugnale in mano, quando il razzente del vino infonde in cuore