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facciano, ogni loro conato non arriva a provvederli ve del bisognevole, nè a trarli dall’altrui soggezione. Scoraggiamento non è ignavia, come povertà non corrisponde ad ozio.

I sudditi del Papa sono tre milioni cenventiquattromila seicensessant’otto; abbiamolo detto, se non falla memoria, parecchie volte. Or tutto cotesto popolo è spartito a ventura sul suolo. Le provincie dell’Adriatico spesseggiano di abitatori almeno due tanti più delle rivierasche del Mediterraneo, propinque alla capitale, sotto gli occhi del Santissimo.

E gli economisti ascetici, pe’ quali tutto va di portante nel più sacre dei governi, non rifiniranno di dire:

«De’ meglio popolati d’Europa è lo Stato nostro, avvegnadiochè sia dei meglio governali. La media della popolazione in Francia é 67 1|2 per ogni chilometro quadrato; nello Stato romano aggiunge a 75 71|0! Ondeche, se l’Imperatore di Francia venisse a scuola d’amministrazione da noi, egli aumenterebbe sopra ogni chilometro 8 abitanti e 2|10: vi garba?

«La provincia d’Ancona, che è occupata da Austriaci e amministrata da preti, novera 155 abitanti in ogni chilometro: il quarto spartimento di Francia, il Bas-Rhin, ne ha soli 129. Si fa dunque evidente che il Bas-Rhin sarà dell’anconitana provincia da meno, finché non sia governato dai preti, invaso da Austriaci. Ragioni queste che non fanno neppure una grinza.