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udita da qualche cardinale, che la è propria da tre cotte. Ma, in fè di Dio, i Piemontesi in Crimea ebber difetto di spiriti marziali?
E qui il signor di Rayneval e i cardinali ve la mandano buona per ciò che concerne il coraggio dei Piemontesi; ma, dotti in geografia ed etnografia, sodano che il Piemonte non è in Italia, e gli abitanti metà Svizzeri, metà Francesi. «Italiano non è loro linguaggio, nė Italiani i costumi, di che è malleveria lo spirito militare e monarchico sconosciuto al resto d’Italia.» A questa stregua saria pronto dimostrare che gli Alsaziani ed i Bretoni punto non sono Francesi; quelli, avvegnadiochè sieno i più gagliardi soldati dello imperio, e poi ogni quando diciam noi monsieur, dicono dessi meinherr; questi perché sono monarcofili oltre il segno, ed appellano butum ciò che noi tabac. Ma Piemonte non è caserma di tutte le itale milizie; che il re di Napoli ha buon nerbo di truppe; il granduca di Toscana ha le sue, e i piccioli ducati di Modena e Parma non ne son senza, Lombardia, Venezia, Modena e buona parte dello Stato pontificio han dato eroi alla Francia. Napoleone ne fe’ memoria a S. Elena: in quelle memorie è scritto, nè si può stingere.
Che se spirito di associazione faccia difetto negl’Italiani, davvero non so di quai popoli sia inquilino. E per fermo, associazione governa il mondo cattolico; associazione sperpera la pecunia de’ poveri Romani; associa-