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chè l’arte del governare è nata in casa loro quando conquistarono il mondo: e i più grandi amministratori di che è orgogliosa la storia, Cesare e Napoleone, sono usciti di stirpe Italiana.

Dotati per cotal modo da natura, ei sanno di valere, e questa notizia li fa fumare talora d’orgoglio. Il natural desiderio di adoperare le avute facoltà degenera in ambiziosi propositi: ma se avessero le mani libere, nè l’uno nè gli altri darebbono materia di sberteggiare. Per lunga serie di secoli sono stati come incastonati in angusti confini di piccioli governi dispotici. L’impossibilità di mirare a grandi cose, ed il bisogno di azione che gli martella, hannoli talora balestrati a lacerarsi da una parte e dall’altra per municipali risentimenti. Negherem per questo ch’ei possano fondersi in un sol corpo di nazione? Mainò nol credo. E per fermo, si uniscono già per implorare il re di Piemonte e plaudire al conte di Cavour. E se a questa pruva non istate contenti, prendetene voi stessi esperienza. Atterrate le barriere che li separano; e do il capo a tagliare, s’eglino non si uniscono in men che non balena. Ma le grandi barriere sono il re di Napoli, il granduca di Toscana, l’Austria, il Papa, ecc.: vorranno eglino dare il primo colpo di scure?

Ignoro quali sieno a le qualità che formano la grandezza e la potenza delle altre nazioni; a mo’ d’esempio, della nazione Austriaca;» questo bene so, che poche qua-