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sudditi del Papa. Ne avete inoltre tal conoscenza preso, che ravvisate necessario il sollecito soccorso dell’Europa per essi, non solo per amor di giustizia, ma anche per interesse della pace universale. Non ho ommesso di addimostrarvi che tutti i mali che oppressano questi tre milioni d’uomini non debbono attribuirsi nè a debolezza del Sovrano, nè a perversità di ministri, ma sono la deduzione a fil di logica di un principio. L’Europa darebbe come in un sacco rotto, se togliesse a declamar contro le conseguenze: è forza o ammettere il principio, o rigettare: qui è il vivo della controversia. Se approvate la sovranità temporale del Papa, avete a lodar tutto, anche la condotta del cardinale Antonelli. Se le indegnità del Governo pontificale vi hanno fradicio, allora avete a insorgere contro la monarchia ecclesiastica.
La diplomazia riclama ogni poco contro le deduzioni, e lascia star le premesse. Detta Memoranda per supplicare il Papa ad essere inconseguente, ed amministrare lo Stato suo dietro le norme dei governi laicali. Se il Papa fa il sordo, nulla hanno a reclamare i diplomatici; avvegnadioche riconoscano la sua qualità di sovrano indipendente. Se egli promette tutto che domandano, e oblia di porre in atto le promesse, la diplomazia se lo dee portare in pace: non ammette essa nel Papa il diritto di sciorre gli uomini da’ loro più sacri giuramenti? Ultimamente, se ubbidisce alle insistenze d’Europa o proclama leggi conformi a libertà, che vanno in dis-