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verno non le ha badato punto. Nel Motu-proprio, chi ben riflette, è detto che sarà udita la Consulta, non ubbidita.

Tutti gli anni, alla fine della sessione, la Consulta invia al Papa umile supplica contro i maggiori abusi del sistema finanziario. Il Papa invia la petizione ad alcuni cardinali, e questi alle calende greche.

Il signor di Rayneval ammirava assai l’esposto meccanismo. Soulouque ha fatto meglio; l’ha imitato. Ma « vi ha un grado di cattivo governo, che i popoli, grandi o piccoli, illuminati od ignoranti, non comportano più oggigiorno.» Guizot, Memorie, tom. II, p. 293.


CONCLUSIONE


Il signor conte di Rayneval, dopo aver provato che nel regno del Papa ogni cosa è per lo migliore, termina la celebre Nota con una conclusione disperata. A suo avviso, la questione romana è di quelle che non potrebbero risolversi definitivamente, e tutti gli sforzi della diplomazia non possono che prorogarne la catastrofe.

Non son io cosi pessimista. Sembrami che tutte le quistioni politiche possano esser risolte, e tutte le catastrofi evitate. Credo di vantaggio, che la guerra non sia onninamente necessaria alla salvezza d’Italia ed alla sicurezza d’Europa, e che può spegnersi l’incendio senza trarre un colpo di cannone.

Avete veduto con gli occhi vostri la importabil miseria ed il legittimo scontento dei