Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/226


215


Per fermo, se corpo costituito offri mai piene guarentigie al potere, la Consulta roinana è quel desso. Ciò non ostante il Papa non vi fa a fidanza. Ne ha dato la presidenza ad un cardinale, la vice -presidenza ad un prelato. Regolamento speciale veglia a rendere l’azione de’consiglieri si limitata ed involuta, ed il potere del presidente così grande, che chi ben guardi debba riconoscerla, quella che è, verba, verba, præteraque nihil. Tanto è vero che la casta regnante vede in ogni laico un nemico!

E si appone. Cotesti poveri consiglieri laici, scelti tra’ più timidi, più sommessi e più divoti al Papa, non saprebbero al tutto dimenticare che sono uomini, cittadini, italiani. Dall’indomani della loro installazione, mostrarono il desiderio di adempiere al loro dovere verificando i conti degli anni precedenti: ma fu ad essi risposto che erano andati perduti. Insisterono: si razzolo, si trovò qualche foglio, ma si incompleto, che la povera Consulta non ha potuto in sei anni segnare una decisione di conformità.

Nulla le è stato detto sulle nuove imposte decretate fra il 1849 e 1853. Eppure sonosi contratti debiti all’estero, inscritte rendite consolidate nel gran Libro del debito pubblico, alienati immobili nazionali, sottoscritte convenzioni postali, mutato il sistema delle tasse a Benevento e simili, senza neppur chiederle che cosa ne pensasse.

Consultata intorno ad altre provvisioni finanziarie, ella ha risposto del no; ma il Go-