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« I Consiglieri saranno scelti da Noi sopra liste presentate dai Consigli provinciali. Il loro numero verrà fissato in proporzione delle province dello Stato. Il quale potrà essere aumentato, in un modo determinato, di alcuno de’nostri sudditi che ci riserbiamo di nominare.»

Permettete di distendermi un poco sul senso di questa promessa e su gli effetti che hannola seguita. Chi sa se la diplomazia non comincerà, fra non assai, a chiedere promesse al Papa? Se il Papa non ricomincerà a promettere mari e monti? E le sue promesse non saranno cosi derisorie quanto le surriferite? Quest’ultimo paragrafo merita un po’ di commento, come quello, dal quale grandi insegnamenti si possono tirare.

«È stabilita, » dice il Papa. La Consulta stabilita il 12 settembre 1849 ha cominciato a dar segni di vita nel 1853; quattr’anni più tardi. È una cambiale a lunga scadenza.

I membri di essa hanno una falsa ciera di deputati; falsa davvero, ve lo giuro, sebbene il signor di Rayneval, in servigio di sua tesi, chiamili Rappresentanti della Nazione: eglino la rappresentano tanto, quanto il cardinale Antonelli gli Apostoli.

Sono eletti dal Papa in una lista presentata da consigli provinciali: questi sono eletti dal Papa sopra una lista presentata dai consiglieri comunali, i quali sono nominati da’ loro predecessori del consiglio comunale, che erano stati scelti direttamente dal Papa, sur una lista di cittadini eligibili, i quai tutti ave-