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Pio VII, e scaccerebbesi davanti la miseria e l’epidemia.
Non oso sperare che si gran miracolo debb’essere opera dei Papi. La resistenza è pre potente, ed il potere è molle. Ma se il Cielo, che ha dato ai Romani dieci secoli di dominazione clericale, loro accordasse per piccolo ristoro dieci buoni anni di governo laicale, vedrebbonsi forse i beni della Chiesa trapassar nelle mani più abili ed operose. Vedrebbesi annullato il diritto di primogenitura, abolite le sostituzioni, divise le grandi proprietà, i possidenti addotti dalla forza delle cose a coltivare i terreni anche a mala voglia. Un buon regolamento sull’esportazione dei grani inuzzolirebbe gli speculatori a coltivarli. Una rete di buone strade ed una gran linea di ferrovie trasporterebbero i prodotti agricoli da un capo all’altro dello Stato, vinte le spaventevoli difficoltà. La marina nazionale trasporterebbeli agli estremi del mondo. I pubblici lavori, le istituzioni di credito, la gendarmeria.... Ma, a che andar dietro ai cataloghi? I sudditi del Papa saranno ricchi e felici più d’ogni altro popolo d’Europa, da che non saranno governati da Papi: eccovi la somma del discorso.
CAPITOLO XX
Finanza.
«I sudditi del Papa sono in necessità d’esser poveri; ma eglino quasi non hanno peso