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chè rechino soccorso alle famiglie; serbate il rimanente pel tempo in cui usciranno dal corpo. Allo spirare del loro congedo, riteneteli con onorevoli promesse, osservate con fedeltà; fate che ogni nuovo anno di servizio aumenti il peculio del gregario nelle mani del Governo. Quando sapranno i Romani, che un soldato, senz’appoggio, senza istruzione, senza straordinarii avvenimenti, ma unica mente per la fedeltà de’ servigi, può assicurare, in 25 anni, cinque o seicento lire di reddito, faranno a pugna per entrar nelle file dell’esercito. Ed entro malleveria che il privato interesse li avvinghierà stabilmente al potere, come al depositario di loro economie. Il popolano più incurioso e più tardo, se vedesse in fiamme lo studio del suo notaio, correrebbe sul tetto, come un gatto, per estinguere il fuoco. Per la stessa ragione, un Governo deve tanto aspettarsi più da’ suoi servitori, quanto questi maggiormente hanno a sperar da lui.
— Son con voi; ed il vostro discorso mi garba: l’uomo non vive senza scopo. 120 scudi di rendita preparano buon letto di riposo dopo la faticosa carriera militare. A tal prezzo non patiremmo più inopia di gente. La classa media ella stessa dimanderebbe l’impiego militare altrettanto volentieri, quanto il civile, e a noi il vantaggio di scegliere. Ma, mi sgomenta la spesa.
— Su via, monsignore, la buona mercanzia non vendesi a ribasso. Il governo pontificio ha 15,000 soldati per 10 milioni: la