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dove era il terrore dei villici, non dei nemici. Lo spregio delle popolazioni, l’umiltà del suo stato, l’impotenza di poggiare alto, gravitavano sulle sue spalle, ed ei d’ogni torto toglieva largo compenso vendicandosi sulla bassa gente. Aveva posto tra’ flagelli desolatori della Francia monarchica. «La fame, i creditori, i soldati, la fatica rendono l’immagine compita d’un infelice,» dice La Fontaine. – Ben vedete che i vostri soldati del 1858 sono angeli, se paragoninsi a’ nostri vecchi soldati della monarchia. Che se vi paiono assai lontani ancora da perfezione, provate la ricetta francese. Sottoponete alla coscrizione i cittadini tutti, affinché i reggimenti non rampollino dal rifiuto della nazione; create....

— Tacete, interruppe il prelato.

— Perché? monsignore.

— Mio caro, io taglio corto, poichè voi andate spaziando lungi dal vero e dai possibili. Primo, noi non abbiam costi cittadini, ma soggetti. Secondo, la coscrizione è ritrovato rivoluzionario, cui non ci acconceremmai. Per essa viene a consecrarsi il principio d’eguaglianza tanto alle idee del governo ripugnante, quanto ai costumi del paese. Essa forse ne fornirebbe un eccellente esercito, il quale però sarebbe esercito della nazione, non del Sovrano. Non perdiam tempo, ven priego, dietro utopie di tal calibro.

— Ma si acquisterebbe forse popolarità.

— Peggio! La coscrizione è spina nel cuore di tutti i sudditi di sua Santità. Il malcontento della Vandea e della Bretagna sareb-