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scuola dei Cadetti nella speme di ottenere gli spallini: ma, poffare! che onore rendesi costi agli spallini? e che è un ufficiale nello Stato? Si sa che il diacono precede il suddiacono; ma la legge e l’usanza di Roma non soffrono che un tonsurato sia dammeno di un colonnello. Quale de’ vostri generali la condizione, quale il rango?

— Di quali generali parlate voi? Generali abbiamo solo negli ordini religiosi. Che cosa direbbe il generale de’ gesuiti, se vedesse un soldato farsi bello di si orrevole appellazione?

— Gua’! Ora vi penso.

— Per dare a’ nostri soldati de’ capi siamo iti in cerca di tre colonnelli, tutti e tre stranieri, e data ad essi facoltà di farla da generali. Ne hanno financo le assise, ma non sarebbero si audaci di assumerne il nome.

— A maraviglia. In Francia però, un fanciullaccio di diciotto anni non entrerebbe nell’esercito, se gli si dicesse: «Colonnello puoi ben divenire, generale non mai!» Od anche: «Tu diverrai generale, ma non maresciallo di Francia. Per qual motivo si porrebbe in una carriera senza uscita? — Vi duole che tutti gli ufficiali non siano istruiti a modo; io per contro ammiro che sieno giunti a saper qualche cosa, sendo entrati alla scuola senza concorso, senza esame, talvolta senza ortografia ed aritmetica. La prima ispezione de’ nostri generali scopri de’ futuri luogotenenti, i quali non sapevano fare una divisione; un corso di lingua francese senza maestri e senz’allievi! un corso di storia in