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Ei condona finanche lo scialacquamento dei beni pubblici, se il colpevole sia ecclesiastico o ben pensante; chè le colpe degli amici si giudicano in famiglia. Un prelato si governa male? Si garrisce, si muta di luogo, gli si toglie l’impiego e glie se ne dà un altro migliore. Monsignor N.... ruina le finanze della santa Casa di Loreto: chiamato in Roma, ha la direzione dell’Ospedale di Santo Spirito, certo perchè questo stabilimento, assai più ricco, con maggior difficoltà può venire in ruina. Monsignor A.... era uditor di Rota, e mal giudicava: fu nominato delegato a Bologna: quivi amministrava le cose a dirotta, ed il governo non era contento di lui. Per rimediare a tutto, è nominato egli stesso ministro; e lo è tuttora.
Se talvolta sono puniti colpevoli di qualità ed usasi contro di essi tutto il rigor delle leggi, credete a me, il bene pubblico non v’entra un fico secco: cercate altrove le cagioni di sua condanna. E prova ne sia il processo Campana che ha levato sì gran rumore nel 1858.
Il povero marchese era, dopo suo padre e suo nonno, direttore del Monte di pietà, impiego che collocavalo immediatamente sotto il ministro delle finanze, cui spettava sopravvegliarne gli atti ed impedirne il male.
Egli impazza per mania di collezione, che ha rovinato di molta buona gente. Ponsi a comperar quadri, marmi, bronzi, vasi etruschi. Accumula gallerie a gallerie comperando