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terno. Se un sol ladro di professione mancasse al convegno, lo si andrebbe a prendere in casa in sul far della mezzanotte. Ad onta di si savie previsioni, durante la Settimana santa, van perduti parecchi oriuoli. Ma guardivi di querelarvene alla polizia; chè vi risponderebbe, senza batter ciglio: «Abbiam preso le precauzioni arrestando tutti i ladri conosciuti; se ve ne ha di novelli, tanto peggio!».
Eccovi un avvenimento seguito mentre ero in Roma, dal quale conoscerete i vincoli di fraternità che uniscono ai ladri i magistrati.
Il signor Berti, antico secretario di monsignor Verdi, possedeva una tabacchiera d’oro, che aveva carissima, sendo dono del suo signore. Un giorno, transitando il Foro Romano, toglie presa di tabacco nanti il tempio di Antonino e Faustina, e ripone la tabacchiera in iscarsella; ahimè, era stato veduto! Nell’istante medesimo vien rovesciato da’ giuocatori di ruzzola(disco); rialzasi, tasta il borsellino, la tabacchiera non v’era più.
Va difilato a contar la cosa ad un giudice suo amico. «È un bel nulla, dice il magistrato. Ritornate domani al Foro, cercate di Antonio, tutti ve lo additeranno; presentatevi a lui in mio nome, e chiedetegli dell’oggetto che avete perduto. »
Il signor Berti va il di seguente, cerca Antonio, ed il personaggio accorre. Sorride al nome del giudice, e protesta che non può nulla negargli. In questa, grida a piena gola: