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Avviene de’ briganti come degli assassini. Ogni cosa mi fa credere che la corte pontificia non farebbe guerra a oltranza ai ladri delle vie maestre, se promettessero di non toccare la pecunia e le spedizioni sue. L’arresto dei viaggiatori, il rapimento di alquante bagaglie ed anche il saccheggio di una casa particolare non sono poi flagelli religiosi o politici. I briganti, per fermo, non iscaleranno il cielo e neanco il Vaticano,
Lo 'mperchè v’ha bei colpi a fare, massime di là dall’Apennino, nelle provincie di sarmate, ma non guardate dall’Austria. Il tribunale di Bologna descrive al vivo lo stato del paese in una sentenza del 16 giugno 1856:
«Negli scorsi anni innumerevoli delitti d’ogni sorta flagellavano quella provincia. Furti, saccheggi, scialate, del continuo e per lutto avevan luogo. Il numero dei malfattori andava crescendo cosi come la baldanza in valorita dall’impunità.»
Nulla è cangiato dal giorno in che il tribunale di Bologna cosi parlava. Racconti inverosimili e pur verişsimi facevansi pel paese. L’illustre Passatore, che arrestò quasi l’intera popolazione di Forlimpopoli nel teatro, ha lasciato eredi di sue virtù. Gli audaci assassini che svaligiarono la Diligenza nelle strade di Bologna, a pochi passi dalle caserme austriache, respirano tuttora e veston panni. In una gita di poche settimane alle rive dell’Adriatico ebbi ad ascoltare buccinarsi tutti i giorni novelle paurose. Costì, un