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Governo è affatto implacabile. I Francesi non sono là; e l’armata austriaca ha uffizio della polizia reazionaria per conto del Papa. Ivi, sotto il regime della legge marziale, l’accusato senza difesa è giudicato dagli uffiziali, giustiziato dai soldati. Il maltalento di alcuni messeri in uniforme colpisce o uccide. Un giovane accende del fuoco di bengala; vent'anni di remo. Una donna impedisce al fumatore di accendere lo zigaro; venti colpi di staffile. In sette anni Ancona ha veduto 60 esecuzioni capitali, e Bologna 180. Il sangue scorre; e il Papa se ne lava le mani. Non ha egli sottoscritta la condanna. Gli Austriaci di tratto in tratto gli arrecano un uom fucilato, nel modo stesso che un guardaboschi arreca al signore un lupo ucciso ne’suoi boschi.

Si dirà forse che il governo dei preti non è responsabile dei delilli commessi pel suo servizio?

Anche noi abbiamo contezza del flagello che è l’invasione straniera. Soldati che non parlavano la nostra lingua sonosi per più anni attendati ne’ nostri dipartimenti. Il re che ci avevano imposto era uomo nè grande, nė energico, anzi neppure uomo eccellente; ed aveva alcunché di sua dignità lasciato nei carrettoni dei nemici. Ma gli è certo che nel 1817 Luigi XVIII avrebbe amato meglio discendere dal trono che lasciare ai Russi ed ai Prussiani il diritto di fucilare legalmente i suoi sudditi.