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Eppure niuna legge gli vieta dispogliare i suoi sudditi a vantaggio di sua famiglia! Gregorio XIII dono al suo nipote Ludovisi quattro milioni in cedole, che valevano buona moneta. I Borghesi comperarono in un fiato novantacinque poderi con danaio di Paolo V. Una commissione riunita sotto la presidenza del R. P. Vitelleschi, generale dei gesuiti, stabili, per farla finita con gli abusi, che tutti i Papi restringerebbonsi a fondare un maggiorasco di 400,000 lire di rendita pel nipote favorito, salvo a creare una secondo-genitura in favor di un altro, e ch’eglino non potrebbero dare a ciascuna delle nipoti più di 900,000 lire in dote.

Mi si dirà che il nipotismo è andato in disuso dall’aurora del secolo XVIII; ma nulla vietava a Pio IX di ringiovanirlo, siccome già fece Pio VI. Egli non ha voluto. I suoi parenti sono di mezzana nobiltà e di mediocri fortune. Il conte Mastai Ferretti, suo nipote, s’è di fresco ammogliato, e il donativo di nozze del Santo Padre fu di diamanti del valore di 200,000 lire. Nè pensate che tal discreta liberalità abbia costato un centesimo alla nazione: i diamanti derivano dall’Imperator dei Turchi. Sono oramai dieci anni che il Sultano di Costantinopoli, commendatore dei credenti, offeri al commendatore degl’infedeli una sella guernita in pietre fine. I commessi viaggiatori, che affluivano a Gaeta ed a Portici, ne recarono buona parte nelle loro valigie; il rimanente sta nello scrigno della giovine contessa Ferretti.