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trono, furono spenti a colpi di cannone; quei che gli Austriaci, per consolidare suo potere, hanno fucilato, ed anche quei che grami affaticansi per arricchire il suo bilancio.
Giovanmaria, dei conti Mastai-Ferretii, nato il 13 maggio 1792, e nominato Papa il 16 giugno 1846 sotto nome di Pio IX, è uomo più invecchiato dell’età, anzi piccolo che no, obeso, un po’ dilavato, e di sanità cagionevole. La sua fisonomia paterna e sonnolente respira bontà e stanchezza; nulla ha di grave ed autorevole. Gregorio XVI, disavvenente e bitorzoluto, ma, per quello che contano, aveva aria di grandezza.
Pio IX fa mediocremente sua parte nelle grandi rappresentazioni della Chiesa cattolica. Gli ortodossi, che vengono di lontano per contemplarlo alla messa, maravigliano di vederlo annasar tabacco in mezzo ai perlati vapori dell’incenso. Nelle ore di ozio, per medica prescrizione, ei si esercita al giuoco del bigliardo.
Ei crede in Dio; e non è solo un vero cristiano, ma è anche divoto. Nel suo entusiasmo per la Vergine Maria, egli ha foggiato un dogma inutile, ed innalzato un monumento di cattivo gusto, che deturpa Piazza di Spagna. Puro è il suo costume, e fu maisempre, anco quando era giovane prete; merito assai fra noi comune, ma raro e miracoloso di là dai monti.
Nipoti egli ha, i quali (stupendo a dire!) non sono ricchi, non potenti, non principi.