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tenuti a segno. Il vecchio Lambruschini aveva intelajalo suoi raggiri per essere eletto; e pochissimi cardinali non avevangli promesso il volo: ma le parole son femmine, e i fatti maschi: Pio IX, non Lambruschini, salì al trono! L’illustre Consalvi, cima d’uomo di Stato de’ tempi nostri, tentò la medesima fortuna, ed ebbe pari successo. Dopo tali esempii il cardinale Antonelli non ha raggiuolo di speme di ottener la tiara, nè quindi interesse a ben fare.
Se almeno potesse augurarsi che il successore di Pio IX conservasselo nelle sue funzioni, forse condurrebbe con prudenza alcune bisogne. Ma la è nuova di peso, che un secretario di Stato abbia dominato sotto il regno di due Papi. Cotesto non accadrà mai, perchè mai non è accaduto: siamo in paese dove l’avvenire è copia fedele del passato. Tradizion vuole che il Papa novello privi di favore il favorito del suo predecessore, ed accatti con questa moneta la grazia popolesca.
Pertanto, ogni secretario di Stato è debitamente avvertito ch’ei regna in un angiporto, e che reddirà tra la folla del sacro Collegio nel di che il suo padrone si porrà in cammino pel cielo. Gli è dunque forza usar destro il tempo.
Egli sa pure che, dopo la sua disgrazia, piuno chiamerà a sindacato le sue geste, avvengachè l’ultimo dei cardinali sia inviolabile quanto i dodici Apostoli. Ei dunque sa-