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Furono i Franco-Germani arcivescovi, vescovi, duchi, conti ed altri grandi, avidi di potere, di richezze, e di gozzoviglie; superbi e feroci, venuti con Carolingi a tiranneggiare e spogliare le popolazioni, che, secondati da chi sistematicamente odiò ed avversò sempre ogni unificato potere nazionale, scelsero uno straniero per non avere freno di leggi ed autorità alle proprie arbitrarie sevizie. Il regno longobardico ed italico cessò di fatto con Ottone. Allentati i vincoli politici, ciascuno pensò a sè solo; non più ordinamenti, non più legislazione propria del regno, di cui presto si spense persino la ricordanza, e che si divise in statarelli che unicamente riconoscevano per superiore l’incerta ed indeterminata supremazia imperiale, di cui sprezzavano la autorità, quando non era alla forza congiunta.

Il Trentino in questo periodo continuò ad essere contea soggetta a quei Duchi sempre tedeschi, che risiedevano d’ordinario a Verona e che si dicevano di Carinzia, o Marchesi di Verona o di Treviso; quale fu nel 993 Arrigo, eziandio duca di Baviera, e nel 1002-1004 Ottone, avo dell’Imperatore Corrado il Salico.

Nell’anno 1028 il detto imperatore donava inoltre alla Chiesa di Trento quella parte della Contea di Bolgiano che era compresa nella Parocchia della Chiesa di Trento incominciando a Bauzano sino al fiume Tinna da una parte, al fiume BuiaFonte/commento: Pagina:Il Ducato di Trento nei secoli XI e XII.djvu/10 dall'altra ed al fiume GorganzanoFonte/commento: Pagina:Il Ducato di Trento nei secoli XI e XII.djvu/10 dalla terza; nonchè la contea della Venosta, di cui non sono indicali i confini. Notisi che l’anno antecedente aveva donata l’altra parte della prima contea, che si estendeva oltre la diocesi di Trento, al vescovo di Bressanone; contea prima avuta dal conte Velfo, forse progenitore di quei Guelfi che a tanta fama salirono nei secoli susseguenti.

All’epoca della accennata donazione il Trentino, perdurando ancora la forma costituita all’Impero dalla organizzazione di Carlo Magno, che lo divideva in ducati, marche e contee, apparteneva alla Marca di Verona, e questa al grande ducato che abbracciava la Venezia, l’Istria la Carnia e la Carintia, i cui duchi sembra che risiedessero ordinariamente a Verona, ma di cui abbiamo traccia di dimora in Friuli o in Trento; ducato che di nome rimase alla Carinitia, e del quale in seguito furono investiti i conti di Gorizia, e dal quale si separarono tutti i paesi italiani.

Inoltrandosi verso il Brennero, dopo la contea di Trento, si trovava la contea di Bolzano, la cui porzione, poscia bressanonese, era detta