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mise i piedi sul pavimento e sedette composta.
— Raccontami il fatto, — egli disse rude e assieme indifferente, chinando un po’ la testa come per ascoltare i battiti del polso.
— È stato così, — cominciò una delle donne.
— Lascia dire a lei, — egli urlò; ma anche nel suo sdegno era freddo, lontano.
La malata cominciò a parlare con voce bassa e turbata come quando si confessava. Era giovane ancora col viso acuto scuro e gli occhi ardenti.
Zebedeo appoggiato al davanzale esterno della finestra, l’ascoltava con più interesse del dottore.
— Il fatto è questo. Io andavo tutte le sere a pregare in chiesa; rimanevo fino a tarda ora, finchè non c’era più nessuno. E lui, Sant’Antonio, mi guardava coi suoi occhi di stella e pareva movesse le labbra d’oro per dirmi qualche cosa. Sì, mi diceva qualche cosa; e io mi avvicinavo e parlavo con lui. Sono una donna sola, senza compagnia: sono idiota e tutti si burlano di