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questo lavacro; e lo faceva con affetto, anzi con una specie di religione: poichè l’uomo cammina per il bene della famiglia.
— Adesso lei va su, e Rosa torna a scopare — pensò Bellia, — ed io me la svigno.
Aspettò un momento e sentì la madre salire pesantemente le scale, ch’erano attigue alla sua camera; allora uscì, attraversò furtivo il corridoio, entrò nella cucina.
E subito come un fantasma vide davanti a sè zia Annia; e gli occhi vivi di lei si fermarono sulla mano gonfia.
— Che hai fatto a quella mano?
Il suo accento era di rimprovero, come s’egli si fosse fatto male per colpa sua.
— Ma niente, — disse, nascondendo il dorso della mano contro il fianco, e tentò di uscire nel cortile.
La vecchia lo seguiva come un’ombra.
— Fammi vedere quella mano, Bellia. Bada che è brutta.
Anche la serva sentì; sporse il viso aguzzo. Era finita: bisognava abbandonarsi alle donne. E d’altronde egli ne provò un certo sollievo perchè si accorse