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— Ma, accidenti a te, io non ho nessun male, — gridò Bellia scuotendo la mano per dimostrarne tutta la forza. — Quanto scommetti che te lo provo a spese della tua testa?
E balzò sulla ragazza; ma faceva per burla e si contentò di afferrarla per gli omeri scuotendola di qua e di là sino a farle venire il capogiro.
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Durante la notte la sua mano si gonfiò, prese una forma strana, quasi ridicola.
— Sembra la mano di un prete grasso, — egli pensò, accostandola all’altra ch’era rimasta magra e sottile. — Adesso le donne!
Non gli doleva e quindi non se ne dava pensiero. Ricordava che poco tempo prima una scheggia gli aveva fatto gonfiare un piede; e da ragazzo era abituato a continui guai causati da spine, da sassi, da chiodi; più di una volta aveva ricevuto calci di cavallo senza risentirne gran danno.