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— Il fatto è questo, che se voi chiacchierate così davanti alla gente, la gente che è maligna può dire: il testamento lo hanno fatto sparire i parenti. Ed è questo che urlava ieri quella donna che voi chiamate la vipera.

— Io non sono donna da gettare le parole al vento, Zebedeo; non ho mai chiacchierato con le vicine di casa. Se adesso ho parlato è perchè tu stesso lo desideravi.

— Io non desideravo questo, veramente; io vi ho chiamato qui per dirvi il mio pensiero, che nonostante tutte questo divagazioni rimane lo stesso: bisogna sovvenire la donna perchè il figlio è figlio di Basilio. Se poi lei risponderà male, peggio per lei: è affar suo: noi non abbiamo bisogno della sua gratitudine.

— È vero, è vero, — ripeteva la moglie, guardando ora lui ora la vecchia.

La vecchia serbava nel viso le pieghe del suo risentimento, poichè le parole di Zebedeo l’avevano punta a fondo: e qualche cosa di ostile, una sfumatura di diffidenza reciproca, un’ombra indefinibile era