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come se tornasse da una semplice passeggiata. Anche lo stato della madre non parve inquietarlo, tanto più che ella si era rianimata completamente, pur restando stesa sul lettuccio, e gli sorrideva furtiva.
Tutti gli usci si spalancarono e tutti gli abitanti della casetta vennero a vedere il reduce; i ragazzi gli saltarono addosso quasi per assicurarsi che era proprio lui.
Allora si sentì un po’ stordito. Perchè tanta premura e tanta meraviglia? Sì, era proprio lui, un po’ dimagrito, coi vestiti sciupati e i capelli pieni di sabbia, ma tranquillo come un pesce nell’acqua.
— Ma come hai fatto a venire fuori dalla grotta? — gridò Rosa con voce che voleva essere terribile e che lo fece sorridere.
— Ma chi c’è stato alla grotta? Ci sarai stata tu, in sogno.
— Io lo sapevo che non c’era stato, — mormorò la madre. — In sogno o in realtà, io non l’ho trovato.
Mentr’ella pronunziava con dolcezza queste parole, Zebedeo si alzò lentamente con un aspetto di calma così feroce che ricor-