Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 20 — |
Ecco che seduto ancora al posto dove da tre giorni riceve le condoglianze degli amici e dei conoscenti, ancora fermo e rigido dentro il suo cappotto come un diavolo in penitenza, grida alla ragazza che vada a prendere il cavallo dalla stalla e lo conduca all’abbeveratoio.
— E non montarci su, non farlo bere in fretta.
— L’ho fatto già bere qui, con l’acqua del pozzo pulita come l’argento.
— Oh!
Un oh, solo; ma urlato in modo tale che la ragazza balzò come sotto una sferzata e corse via.
Il fatto è che il padrone voleva per qualche momento liberarsi di lei e della sua curiosità; voleva parlare alle donne, prima di andarsene in campagna, alleggerirsi di un peso che gli gravava sull’anima e sul corpo.
— Zia Annia, — disse non senza una certa trepidazione, — bisogna che parliamo di una cosa; e tu, Maria Caterina, mettiti a sedere finalmente.