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Infatti Bellia era già tornato e la cercava, ma perchè aveva fame e non riusciva a trovare la chiave dell’armadio dov’erano le provviste. E dopo mangiato uscì di nuovo; questa volta però senza allontanarsi. Rosa lo teneva d’occhio e vide che andava verso lo spiazzo della casa bianca, dove tutti i bagnanti si riunivano per una festa da ballo alla quale prendevano parte anche i bambini e le serve.

La fisarmonica suonava un ballabile adatto per tutti, una polka grottesca e saltellante che invitava e derideva i danzatori.

Ecco perchè Bellia era accorso lassù, pensava la madre con gelosia, era accorso lassù come la falena verso il lume.

— Andiamo a vedere anche noi — disse Rosa, — ci vanno anche le nostre ospiti.

Ma la madre non andò; era stanca e triste e rimase presso la finestruola della stanza dalla quale si vedeva lo spiazzo illuminato dalla luna con le figure che saltellavano come lepri. Tutti gli abitanti della casetta compresa Rosa erano andati alla festa; lei rimaneva sola, come la luna