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bia ai suoi piedi, con un guaito che chiedeva soccorso; infine diede ascolto ad un’onda che si avanzò fino a lui, la seguì, si lasciò portare, cominciò a nuotare finchè raggiunto il padroncino gli si aggrappò addosso e parve volesse baciarlo sul viso.
L’esempio del cane diede un po’ di coraggio al bagnante.
— Rosa, — ordinò alla serva come fossero nella loro cucina, — porta fuori questa bestia.
E le buttò addosso il cane per vendicarsi della beffa di lei, poi andò avanti sempre con grande prudenza.
A poco a poco la madre lo vedeva allontanarsi e affondare: ecco, l’acqua pare se lo divori; gli ha già mangiato le gambe, le ginocchia, le coscie: solo metà del corpo è ancora salvo.
— Bellia, Bellia, non andare più oltre.
La voce di lei si perde con quella delle altre donne che richiamano inutilmente i loro bambini. E adesso la serva, che deve stare sulla sabbia per trattenere il cane, si diverte a spaventarla.