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mi va bene; i ragazzi sono sani, il raccolto è stato buono. E spese ne ho avute e ne ho, con le anime! Perchè mentre gli altri anni la mortalità era poca, quest’anno con la peste spagnuola e altre diavolerie la gente muore a grappoli. Anche tre morti in un giorno: e il vino costa sempre più caro e quei diavoli di confratelli quasi tutti vecchioni senza conforti di gioventù hanno sete come i ragazzi dopo una corsa. Io sono contento però: mi dispiace per la gente che muore, per lo più giovani donne e fanciulli, ma mi pare che le loro anime vigilino su di me come tanti angeli. Dopo tutto i confratelli bevono alla salute eterna delle anime: è questo che porta fortuna. Beviamo anche noi, alla salute dei nostri corpi.

La conclusione fece ridere di nuovo i ragazzi; anche i grandi risero e una luce di speranza e di fede tremolò sul viso di Zebedeo e negli occhi di Maria Caterina Barcai. Anche lei avvicinò il bicchiere alle labbra: e gli sguardi di tutti si rivolsero alla mano di Bellia.