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stra famiglia perchè il suocero mio è priore delle Anime, e questo porta fortuna.
Bellia domandò subito spiegazioni: e tutti i ragazzi saltarono su a dargliele, ma il vecchio li fece tacere con un cenno duro. Era una cosa di cui egli aveva molto rispetto e non bisognava profanarla; ne parlò lui non senza una certa vanità.
— Si tratta di questo. Da noi esiste una confraternita antica che si dice delle anime, ed è per seppellire i morti. Tutti gli anni viene eletto il priore, cioè il capo; questa confraternita dunque va a prendere il morto, s’incarica dei funerali, delle esequie, del seppellimento: la famiglia sia ricca o povera non paga che mezzo scudo per una messa. Il priore invece è obbligato alle altre spese e a dar del buon vino a volontà ai confratelli di ritorno dal funerale. Però si dice che durante l’anno non gli accadano disgrazie e tutte le sue cose vadano bene. Le anime dei morti vigilano su lui. Sarà vero, non sarà vero? Certo che io quest’anno sono tranquillo e sereno come un pesce in una cala solitaria; tutto