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Ma che accade alla buona moglie? Sogna o è ancora la vertigine del treno che le dà non più un senso di malessere ma un’allucinazione dolce? Le pare di vedere la sua casa trasportata dagli angeli, là fra gli alberi polverosi che circondano la piccola stazione: è la sua casa sì, coi suoi cestini, le sue bisacce, il paiolino di rame per cuocere i maccheroni, la cassa con la biancheria, il materasso di traliccio bianco e turchino, la caffettiera amica; anche il cane è lì e corre incontro ai suoi padroni più veloce del treno.

La donna si asciuga le lagrime dagli occhi riarsi; no, la poesia non è ancora scomparsa dalla terra; e quello che più importa neppure la bontà; poichè il servo mandato col carro della roba ha avuto la buona idea di fermarsi alla stazione per dar modo alla padrona di fare sul veicolo il tratto di strada dal paese al mare.

Ed ella sedette sul materasso e le parve di essere tornata fanciulla quando si andava alle feste campestri in riva al mare e tutto era bello perchè tutto era semplice.