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erano soldati che tornavano in congedo dopo la guerra, e tutti ridevano, tutti urlavano di gioia, ma il loro grido conservava qualche cosa di feroce come se essi andassero ancora all’assalto, — a uccidere e a morire.

Anche lo scompartimento occupato dai Barcai era pieno zeppo di soldati: puzzavano tutti come bestie selvatiche e ad ogni fermata si ammucchiavano sul finestrino soffocando Rosa e la padrona sedute ai posti d’angolo. Rosa si divertiva, rideva con loro e provava piacere al loro contatto, ma la padrona si sentiva sempre più angosciata.

Non le dispiaceva la compagnia di quei buoni ragazzi, e a quel tanfo di selvatico ora abituata perchè anche i suoi servi e Zebedeo stesso non odoravano di rosa; ma il caldo, il disagio, il moto del treno, le davano un senso di nausea profondo. Inoltre pensava con inquietudine al carro della roba e le pareva che qualche cosa della sua famiglia e della casa fosse dispersa per il mondo in balìa di tutti i ladri e malfattori, mentre anche il timore che i