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cina, per sorvegliarlo e salvarlo da ogni male era pronta ad andare anche nelle altre parti del mondo.

La sera prima della partenza Zebedeo andò a trovare Lia.

La porta e la finestra erano chiuse; Lia lavorava accanto al lume e Salvatore leggeva, questa volta però leggeva un giornale e con grande attenzione.

Egli s’era abituato alle visite di Zebedeo, sapeva che Zebedeo portava denari alla madre e trovava tutto naturale; e in fondo all’anima sperava che in un modo o nell’altro lo zio gli avrebbe restituito i beni del padre: quindi aveva sospeso di giudicarlo pure guardandolo come attraverso un velo nero.

Zebedeo sedette al solito posto, senza che nessuno lo invitasse; guardò il giornale e domandò che notizie c’erano.

— Finalmente hanno fatto la pace, — rispose Lia. — Era tempo.

— Sì, è tempo che il mondo si rimetta in ordine, — egli disse e gli pareva di parlare suo malgrado. — Non vedi che