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Finalmente arrivarono al fiume, ridotto a un filo di acqua con pozzanghere qua e là stagnanti fra gli oleandri fioriti, sul greto che pareva una strada sabbiosa e fresca.

Il chiaro di luna, l’incrociarsi delle ombre con le macchie e i cespugli, gli sfondi azzurri e argentei, le figure che camminavano scalze sulla rena e andavano a bagnarsi le mani, il viso e i piedi, e a farsi il segno della croce con l’acqua corrente, tutto infine, dava al luogo una bellezza fantastica.

Rosa si riallacciava le scarpe sedata per terra sul margine del fiume quando vide Bellia con la bambina in braccio e appresso Salvatore. Sognava? O impazziva, quella notte?

— Bellia! — gridò balzando nel grappa dei ragazzi che si strinsero intorno a lei interrogandola di nuovo sull’apparizione.

— Ma sei Bellia davvero? E perchè sei