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chè? ma perchè? Il perchè lo sapeva bene anche lui, in fondo: sapeva che la vita oramai per lui aveva una piaga come la sua, misteriosa e inguaribile, aveva la mano destra morsicata dall’iniquità del castigo, e non valeva la pena di viverla.

Intanto camminava, nascondendo bene la mano entro il fazzoletto scuro perchè gli sembrava che la fasciatura bianca splendesse alla luce; e anche lui rasentava i muri cercando l’ombra sulle tracce di Rosa.

Coi passi delle sue gambe lunghe fu per raggiungere la serva; ma vide ch’ella si volgeva indietro sospettosa e anche lui per non essere riconosciuto si tirò indietro, scantonò: si fermò all’angolo della strada, poi tornò in avanti. Rosa era sparita. La luna illuminava la casetta bianca, la porta verniciata, la loggia della casa di Lia; e anche quella facciata, fra le casette scure, aveva un chiarore strano come di luce propria.

Egli ebbe subito il sospetto che Rosa fosse entrata lì: a far che non sapeva: si sa mai quello che fanno gli altri? E d’un tratto fu preso dalla necessità di sapere