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glio, pensava che Salvatore invece avrebbe ribattuto e discusso le chiacchiere del dottore.
Eppure gli piaceva che Bellia fosse così. Il dottore continuava a premere la mano e pareva volesse vuotarla di tutto il suo sangue; premeva, poi asciugava con pezzi di ovatta che buttava insanguinati entro un catino.
— L’affare è che il maresciallo non capisce; non solo, ma crede che io mi burli di lui. Non è escluso che egli creda che uno dei due malandrini sia stato io!
Questo sì, fece ridere Bellia, ma a guisa dei bambini quando vogliono piangere: qualche cosa gli ronzava in gola, come un’ape prigioniera; il riso gliela cacciò fuori, ed egli si sentì sollevato più che se avesse pianto.
— Non ridere, sta fermo. Fermo! Se no non ti dico quello che penso di fare al maresciallo.
— Me lo dica! — implorò Bellia.
— Te lo dico, ma prima dimmi tu quale dei due dovrei essere stato io: Antonio o Pietro?