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doveva farlo subito: se non poteva farlo lui poteva mandare un sicario, ma poichè mi ha lasciato vivere, allora, che mi lasci dunque vivere adesso. Mille volte mi ha scritto di aver giurato sul Cristo, mentre il sacerdote benediva il calice della santa messa, che mi avrebbe ucciso. E chi mi assicura che adesso tutto questo non sia una commedia per farmi andare da lui e vendicarsi? Ma io lo consacro al diavolo, prima! E può darsi che egli abbia delle buone intenzioni davvero, ma io non posso credergli: e forse questo è anche il mio castigo. La gente dice che sono stata io a fargli paralizzare le gambe; se Dio mi darà ascolto gli farò paralizzare anche le braccia e la lingua.
— Lia, come sei odiosa!
— Odiosa, sì, per chi mi fa del male. Io non faccio male a nessuno. Se male ho fatto l’ho fatto a me stessa; e che dunque mi si lasci in pace: anche le vipere se non sono stuzzicate non mordono. Ma se io odio, odio con ragione; e allora Dio mi aiuta nella vendetta, e mi manda fino a