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ora propenso a crederlo innocente; no, non aveva distrutto il testamento, come la madre affermava; e questo pensiero e le affermazioni di Zebedeo che nel mondo non esiste poi tanto male gli davano un senso di gioia.

La madre però vigilava; sentiva ciò che passava nell’anima del ragazzo e di tanto in tanto lasciava cadere nel discorso qualche parola che distruggeva l’effetto di quelle di Zebedeo. Non accennava mai all’eredità, evitando anche di nominare il povero Basilio che ella pareva non ricordasse più: ma l’uomo non si illudeva: Basilio era sempre lì, presente, e parlava con la voce di lei.



— Sai che Pietro Paolo mi ha scritto? — ella disse d’improvviso.

Pietro Paolo era il marito.

— È una lettera curiosa; adesso te la farò leggere. Dove l’hai messa, Salvatore?

Salvatore cercò la lettera nel cassetto della tavola, e mentre Zebedeo la leggeva