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stigati: non parliamone — ella concluse aggrottando le sopracciglia. Allora Zebedeo cambiò discorso: raccontò della donna che aveva ricevuto la visita di Sant’Antonio, con barzellette che fecero sorridere Salvatore: però gli sembrava strano che il ragazzo non parlasse mai.
— Ma la lingua non ce l’hai — domandò quasi irritato di quel silenzio. — Il maestro non t’insegna a parlare?
— Il maestro m’insegna a tacere — rispose il ragazzo; e parlava sul serio, eppure sembrò a Zebedeo che quel moccioso si burlasse di lui.
— Bello, quel maestro! È solo lui che vuol parlare? Digli da parte mia che lui parla per tre, per trenta anzi, se a tutti voi trenta scolari v’insegna a tacere! E se gli darete retta diventerete tutti idioti. Tacere! È quando l’uomo non sa parlare che tutti gli saltano addosso come le mosche all’asino senza coda. E se viene incolpato di qualche malanno e non sa difendersi lo schizzano in aria come un masso spaccato dalla mina.