Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il catilinario | 41 |
mati li loro patrimonii, e anche tutt’altri sbanditi per loro gran malvagità, erano venuti a Roma siccome acqua in sentina.1. Anche molti, che si ricordavano della vittoria di Silla, per la quale vedeano che alcuni di bassa mano erano senatori2, alcuni v’erano sì arricchiti, che viveano e vestiano a guisa reale, speravano egli, se prendessono arme, d’avere per vittoria somiglianti cose. Anche certi uomini giovani, li quali erano usati lavorar ne’ campi per povertà che sosteneano, sollicitati per doni fatti loro di nascosto e in palese, innanzi posono e presono per migliore lo cittadinesco riposo, che quella sgraziata fatica3. Costoro, e tutti altri che detti sono, quasi si notricavano del male comune4. Della qual cosa non mi pare da molto maravigliare: ch’egli erano uomini poveri e bisognosi, di rei costumi e di grandissima speranza; e però altresì male disponeano e ordinavano alla repubblica, come a lor medesimi. Anche tutti quegli ch’erano figliuoli di coloro, li quali per la vittoria di Silla erano stati condannati ne’ lor beni5, ed erano loro in tutto tolti, e la ragione di lor libertà menomata; questi cotali altresì con grande animo e gran volontà aspettavano che battaglia fosse. Anche qualunque uomo era d’altra parte, che di quella de’ senatori, voleano piuttosto che si sturbasse la repubblica, che non voleano eglino essere minori.
CAPITOLO XXVII.
Delle antiche discordie rinnovellate in Roma.
Perciò l’antico male dopo più anni era rivenuto nella città, siccome era suto al tempo di Gn. Pompeo: chè, poichè a lui e a M. Crasso, che
- ↑ Essendo questo luogo molto scorretto, e tacendo ancora i codici manoscritti, non abbiam creduto di nulla doverci alterare. Il testo latino ha: Primum omnium qui ubique probro atque petulanti a maxume praestabant; item alii per dedecora patrimoniis omissis; postremo omnes quos flagitium aut facinus domo expulerat; ii Roman, sicuti in sentinam, confluxerant.
- ↑ alcuni di bassa mano erano senatori) Mano, oltre a’ tanti modi e significati che si possono vedere nel Vocabolario, vale ancora condizione, legnaggio. Onde qui di bassa mano hassi ad intendere di bassa, d’umil condizione; ed elegantemente si adopera in questo modo. Cosi il Gelli nella commedia la Sporta: Se tu metti una fanciulla di bassa mano in una casa nobile, e’ non è mai, per roba ch’ella vi porti, tenutone conto alcuno. Non però di meno facciamo qui notare che non bene con alcuni di bassa mano ha tradotto frate Bartolomeo il latino exgregariis militibus; e forse che vi si avrà a rimettere, come osserva il Betti, la voce soldati, dicendo, cioè, alcuni soldati ec.
- ↑ innanzi posono e presono per migliore lo cittadinesco riposo, che quella sgraziata fatica) Porre innanzi val quanto anteporre, preferire; e prendere è qui adoperato per eleggere, scegliere. Sgraziato, che propriamente vale senza grazia, senza avvenentezza, qui vale misgradito, spiacente; e così traduce l'ingrato labori del latino.
- ↑ si notricavano del male comune) Notricare è voce antica, ed è lo stesso che nutricare; ma oggi è meglio adoperare nutrire o nudrire.
- ↑ erano stati condannali ne’ lor beni) Si noti questo bel modo in che si usa il verbo condannare: chè dicesi condannare nell’avere, nella persona, o simili, e vale imporre una pena sull’avere, sulla persona, ec. Ecco come Dino Compagni bellamente adopera l’uno e l’altro modo: E chi non si difendea era accusato, e per contumace era condannato nell’avere o nella persona. Ed il Boccaccio disse condannare nella testa per condannare a morte: Egli medesimo.... il condannò nella testa.