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22 il catilinario

Lucio Cesare e Cajo Figulo, cominciò prima a parlare a cui li parea ad uno ad uno; alcuni confortando, e alcuni tastando1; e ragionando di sue ricchezze e potenzia, e del comune mal guarnito2 e de’ grandi guiderdoni e utilità, che per la congiurazione seguire mostrava. Poich’egli ebbe assai spiato e cercato quel ch’egli volle, fece chiamare tutti quegli ch’erano suoi grandi amici e di molto ardire. A ciò s’adunarono de’ senatori questi, cioè: P. Lentulo Sura, P. Autronio, L. Cassio Longino, G. Cetego3, P. Servio figliuolo di Silla Servio4,L. Vargonteo, Q. Annio, M. Porzio Leca, L. Bestia, Q. Curio: tutti questi furono de’ senatori. Anche d’ordine di cavalleria: M. Fulvio Nobiliore5, L. Statilio, P. Gabinio Capitone, G. Cornelio. Anche molti altri uomini delle terre e delle altre castella d’intorno. Erano anche molti altri uomini gentili6 partecipi di questo consiglio e fatto, ma un poco più occultamente: li quali si moveano a ciò più per speranza di signoreggiare, che per povertà o per altra amistà di Catilina. Anche la moltitudine de’ giovani, e specialmente de’ gentili, dava favore a quello che Catilina avea cominciato. Quegli, gli quali aveano riposo e agio di vivere magnificamente ovvero dilicatamente, desideravano le cose non certe avendo le certe; e piuttosto voleano briga che pace. Furono alcuni in quello tempo, che credettono che uno grande gentile uomo di Roma, ch’avea nome M. Licinio Crasso, sentisse e s’accordasse alla intenzione di Catilina7; perocchè il detto Crasso avea molto in odio Gn. Pompeo, il quale era signore d’una grande oste. Onde credesi che il detto Crasso avrebbe voluto che la potenzia di Catilina, o di qualuuque altro, fosse cresciuta contra quella di Pompeo: anche perchè si confidava che, se la congiurazione avesse avuto luogo, egli leggermente sarebbe stato lor principe.


    primo giorno de mesi, la qual voce è da usar solo nelle traduzioni dal latino.

  1. alcuni tastando) Tastare propriamente vale toccare; ma figuratamente, come è da intendere in questo luogo, vale tentare, intendere per bella guisa. Così il Firenzuola nella Trinunzia: Alessandro Amadori ha fatto tastare più volte così dalla lunga se voi volete la sirocchia.
  2. comune mal guarnito) Guarnito e guernito, oltre alla significazione di ornato, ha propriamente quella di munito, afforzato, provveduto di armi, vettovaglie, e simili; e così è da intendere in questo luogo.
  3. G. Cetego, cioè Gajo Cetego; e Gajo qui e altrove scrisse il nostro traduttore per Cajo.
  4. P. Servio ec.) Il lat. ha: Pub. et Serv. Sullae Servii filii, cioè Publio e Servio Silla figliuoli di Servio. L’errore era facile nel testo: onde procedè l’equivocazione nel volgarizzamento.
  5. Il volgarizzamento ha: il più nobile, così malamente traducendo il Nobilior latino, ch’è un agnome nel testo.
  6. molti altri uomini gentili) Gentile qui vale nobile, di nobile schiatta; che è il proprio significato di questa voce. E, dappoichè chi è gentilmente nato suol essere cortese ed urbano, gentile si dice pure di uomo che ha urbanità e cortesia ne’ suoi modi.
  7. sentisse e s’accordasse all’intenzione di Catilina) Ecco un altro esempio di due verbi, che richiedono diverso reggimento, posti insieme in un medesimo inciso con un sol reggimento. Perocchè, se questa non fosse maniera propria di nostra lingua, l’autore avrebbe qui detto: sentisse con Catilina, e s’accordasse alla sua intenzione. E di questo si vegga la nota 6 a pag. 6 .— Sentire con uno o per alcuno vale favorire alcuno, ed esser dalla sua parte; quello propriamente che appresso di noi napoletani dicesi sentirsela con uno. Così il Borghini. Facendo forza il re a Gilulfo di dare a quella chiesa un vescovo della setta ariana,con la quale ei sentiva.— Accordarsi vale convenire, concordare: e dicesi accordarsi con alcuno, e accordarsi all’intenzione, all’opinione ec. di alcuno.