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il catilinario 21

mo di sopra, ammaestrava egli in molti modi a malfare: a rendere testimonianze false; e a falsificare carte e lettere e suggelli; e ad avere la lealtà per nulla; e non temere ventura nè pericolo che avvenire potesse. E, poich’egli aveva in tutto atterrata 1 e distrutta lor buona fama e loro onesta vergogna, allora, essendo eglino infami e isvergognati2 si comandava loro altre maggiori cose. E, se non v’era di presente apparecchiata cagione alcuna di malfare, nientemeno3 facea accagionare e prendere li uomini senza colpa, così come gli colpevoli, e faceagli uccidere e scannare. Questo facea acciocchè, stando li suoi oziosi, non diventassono pigri nelle mani ad opera, nè nell’animo ad ardire4: innanzi5 volea esser reo e crudele, non avendone alcuna cagione. Di questi amici e compagni fidandosi egli, e sì per gli grandi debiti, ch’egli aveano, ed erano tenuti6 e obbligati quasi per tutte le contrade, e sì perchè molti ch’erano suti della gente di Silla, avendo consumato il loro7 a larghe spese, e ricordandosi delle rapine e dell’antica vittoria, molto desideravano il combattere della città; Catilina prese consiglio, e deliberò di sottomettersi in tutto il comune di Roma. In quel tempo non era niuna oste dè Romani in tutta Italia: Gu. Pompeo guerreggiava nell’ultime contrade del mondo; e Catilina avea la speranza e lo intendimento d’addomandare dagli senatori il consolato (a)8. I senatori non erano attesi9 a cosa niuna di novità; ogni cosa era e stava sicura e posata10: le quali cose tutte faceano per Catilina11. Ond’egli nel tempo d’intorno a calen di giugno12, essendo consoli


    perato in senso di adescare, tirare a sè con allettamento.

  1. atterrato qui è posto metaforicamente: e nel proprio significato questo verbo vale abbattere, gettare a terra.
  2. È regola di nostra lingua che, quando ad una parola che comincia da s seguita da altra consonante precede alcun’altra parola che termini pure per consonante, allora si mette avanti a quella un i per dolcezza di suono. Così, in luogo di dire per studiare, non sbadigliate, ec., suol dirsi per istudiare, non isbadigliate, ec. Ma nondimeno vogliamo che avvertano i giovani che dagli antichi si usò di ciò fare anche quando la parola che precedeva non terminava per consonante, come qui appunto vedesi aver fatto il nostro frate Bartolommeo: il che oggi non si vuole imitare.
  3. nientemeno è lo stesso che nientedimeno, o nondimeno, non pertanto.
  4. non diventassono pigri nelle mani ad opera, nè nell’animo ad ardire) Qui l’autore ha voluto piuttosto esporre che tradurre; chè il latino non ha altre parole che queste: ne per otium torpescerent manus aut animus.
  5. innanzi, oltre agli altri suoi significati, si adopera anche elegantemente per piuttosto, come in questo luogo, e talvolta pure, come qui si legge, senza la corrispondenza del che: ma in questo modo è da usar con molta cautela, per non cagionare oscurità.
  6. erano tenuti e obbligati) questo è un pleonasmo adoperato dal traduttore per dar vie più forza al discorso: chè tenuto val qui lo stesso che obbligato.
  7. avendo consumato il loro ec.) Loro, come ancora mio, tuo, suo, ec.,adoperati coll’articolo, valgono roba, avere loro, mio, tuo, suo, ec. Il Boccaccio pella prima nov. della giorn. 9 disse: Non se cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro, più convenevole di te.
  8. (cioè addomandare dal consiglio di Roma la signoria della città)
  9. atteso è participio del verbo attendere, che qui sta per intendere, aver l’animo ad una cosa.
  10. posato, participio del verbo posare, ha più significazioni, tra le quali quella di quieto, tranquillo; e così hassi qui ad intendere.
  11. le quali cose tutte faccono per Catilina) Fare una cosa per uno vale conferire, giovare, esser utile una cosa ad alcuno, come nel nostro dialetto. Il Lasca disse: Egli non è ancora all’insalata; e sì farebbe per lui che non m’avesse mai conosciuto. Se mal non ci apponghiamo, questa frase convien meglio allo stil comico e famigliare, che allo storico e grave.
  12. d’intorno a calen di giugno) Calen è un troncamento di calende o calendi, che vale il