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il catilinario 15

costumi. La concordia era grandissima, l’avarizia molto poco o niente1, e lo bene e la ragione non avea in loro più di valore per lor legge, che avesse per loro buona e ordinata natura. Brighe e discordie e odii avevano egli, ma trattavano solamente contra a’ loro nemici: cittadini con cittadini si combatteano pur d’avanzare in virtù. Erano eziandio molto magnifici negli onori di loro iddii; in casa loro vivevano molto temperatamente; agli loro amici erano molto fedeli. Con due arti, cioè con gran le franchezza e ardire in tempo di guerra, e in pace con grande drittura e giustizia, governavano sè medesimi e lor comune. Delle quali cose io ho gran pruova per quello ch’io dirò: cioè che nelle guerre si trova che più spesso furono puniti coloro che si misono a combattere contra il comandamento di loro maggiori e coloro che, chiamati alle battaglie, tardarono a venire, che non furono coloro che si partiano da loro bandiere, ovvero che, lasciandosi cacciare da alcuno luogo, erano stati arditi di lasciarlo a’ lor nemici. Anche in tempo di pace accresceano loro signoria, specialmente per beneficii da lor dati, anzi che volendo altrui soggetto avere per paura. Anche, quand’eglino avessono ricevuta ingiuria, piuttosto voleano perdonare, che proseguire a vendetta2.


CAPITOLO VIII.


Come li Romani dopo la prosperità diventarono viziosi.


Poichè con fatica e con giustizia la potenzia del comune fu accresciuta, e li grandi re furono per battaglie sottomessi, le genti strane3 e i popoli grandi per forza soggiogati, Cartagine eziandio perseguitatrice del popolo romano in tutto distrutta, tutti li mari e tutte le terre essendo a loro volontà liberamente; allora cominciò la ventura a diventar loro crudele, e rimescolare e mutare ogni cosa. Ch’a quegli, ch’aveano leggermente4 sofferti li pericoli, le cose dubbiose e assai aspree dure, l’ozio e le ricchezze, cose desiderevoli dagii altri, furono loro a carico o miseria5. Prima dunque venne loro il desiderio della pecunia; poi crebbe l’ambizione (a)6: li quali vizii furono quasi materia e cagione di tutti i

  1. l’avarizia molto poco o niente) Si osservi questo molto poco in iscambio di molto poca, ch’ei pare che lo scrittore sia stato tratto dall’armonia ad usare qui un avverbio in luogo di un adjettivo: che, dicendo molto poca o niente, un orecchio veramente dilicato sente che non istà bene. Non per tanto dobbiamo avverlire i giovani che queste cose bisogna non imitarle, o lasciarle imitare solo ai maestri.
  2. che proseguire a vendetta) Proseguire propriamente significa andare innanzi; e proseguire a vendetta qui vale precedere innanzi a fine di vendicarsi, ed è bel modo breve e reciso.
  3. strano è qui lo stesso che straniero, forestiero, e si usa pure per similitudine per nuovo, inusitato, stravagante: nel qual sentimento oggi si adopera più comunemente.
  4. leggermente vale propriamente con leggerezza; ma in senso figurato trovasi continuamente usato per agevolmente, con poca fatica, e così è stato qui adoperato dal nostro autore.
  5. furono loro a carico o miseria) Essere a carico vale essere di gravezza e esser di danno; ed è registrato nel Vocabolario con questo e con un altro esempio pure del nostro autore.
  6. (cioè il disordinato desiderio della signoria).